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Zavattarello, la "Città del Miele"

Le prime notizie di Zavattarello, nell'Oltrepò Pavese, risalgono al 971-972 quando Ottone I donò il feudo al monastero di San Colombano a Bobbio. Nel 1169 subentrarono i Landi che rimasero al potere per quasi due secoli, ovvero fino a quando il vescovo di Bobbio nel 1385 consegnò il borgo ai Dal Verme. Proprio Luigi Dal Verme, nel XIX secolo, avviò la produzione di miele dal suo stesso Castello, simbolo principale del borgo e cinto da uno splendido parco di circa 80 ettari. Il miele prodotto dal conte ebbe così tanto successo che, proposto nei numerosi consorzi a livello nazionale, ottenne fin da subito talmente tanto successo da ricevere numerosi riconoscimenti già nel 1869.
La passione per l'apicoltura non andò però persa con la dipartita di Luigi Dal Verme, ma fu ereditata dal nipote Luigi che si adoperò grandemente non solo per la nascita di una società di apicoltura: l'uomo infatti inaugurò un vero e proprio decalogo moderno che ancora oggi è seguito rigorosamente da tutti gli apicoltori di Zavattarello. 
La settembrina Sagra del Fungo e del Miele permette di conoscere e degustare non solo i preziosi frutti del sottobosco ma anche il cosiddetto "nettare degli dei", vero e proprio vanto di Zavattarello: il miele del luogo è un prodotto gustoso e puro che si è persino aggiudicato il premio Goccia d'Oro, tanto ambito dagli apicoltori d'Italia.
C'è da ricordare che nel 2015, è nata "Miele di Zavattarello-Associazione Apicoltori Oltrepò Montano": questo ente racchiude ben 46 soci che si impegnano a produrre miele secondo un disciplinare alquanto rigido, con lo scopo di preservare la specificità del luogo. Questi produttori gestiscono all'incirca 350 arnie, ma soprattutto preservano una Stazione di Fecondazione dell'Ape Ligustica, appartenente alla famiglia dell'ape mellifera considerata essenziale per la preservazione dell'ecosistema dell'Oltrepò Pavese.
La passione per il miele ha portato questa Associazione alla creazione nel 2018 di un premio dal nome "L'Oro di Zavattarello", destinato ai migliori scritti inediti relativi proprio alle operose api.

In Oltrepò Pavese sono diffuse, oltre al classico Millefiori, le seguenti produzioni di miele: Miele di Tarassaco: all’inizio della primavera fiorisce il tarassaco dal quale le api ottengono un miele molto caratteristico, a rapida cristallizzazione, di colore tendenzialmente giallo, con aroma deciso. Miele di Robinia ovvero di Acacia: a maggio, fiorisce la robinia, una tra le specie più importanti per l’apicoltura lombarda. Se ne ricava un miele chiaro e fluido dal gusto delicato. Miele di Castagno: Il castagno fiorisce all’inizio dell’estate. Diffuso fino a 700-800 m di quota, oltre a fornire un ottimo miele uniflorale di colore ambrato e dal gusto amaro, costituisce spesso la base di eccellenti produzioni di millefiori, insieme ad altre essenze botaniche quali trifogli, Rosacee (rovo, sorbo, pruno selvatico, biancospino), Asteracee e tiglio. Miele di Tiglio: dalla sua fioritura, leggermente successiva a quella del castagno, si può ottenere un miele monofloreale dalle caratteristiche mentolato-balsamiche, che più spesso si rinvengono nei mieli millefiori, unite a quelle amarognole del castagno, fruttate del rovo, e a quelle di svariate altre essenze. Alcuni apicoltori producono infine miele ricavato da lavanda e da erba medica.
Nel Comune di Zavattarello, è presente: - una Stazione Sperimentale di Fecondazione a tutela dell’Apis mellifera ligustica, approvata in data 10 dicembre 2017 con ordinanza del Sindaco. La Stazione di Fecondazione viene istituita dai fratelli Veneroni su consiglio e controllo del biologo Raffaele Dall’Olio, responsabile CRA-API di Bologna;
- nel Castello dal Verme il Museo dell’apicoltura;
- il giardino delle API.
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